The Pirate's Treasure
The Pirate's Treasure The Pirate's Treasure The Pirate's TreasureDi Tania Cancedda
Di Tania Cancedda
Questo progetto si concentra principalmente sulla creazione di opere d'arte uniche e personalizzate per coloro che desiderano aggiungere un tocco speciale ai loro ausili ortopedici.
Inoltre, mira a sensibilizzare la società su un argomento che purtroppo è ancora considerato un tabù.
Sono nata a Cagliari nel novembre del 1986, dopo aver conseguito il diploma al Nautico nel 2005, ho intrapreso la carriera di ufficiale marittimo presso una compagnia crocieristica straniera.
Nel maggio 2018, un grave incidente ha portato all'amputazione della mia gamba destra sopra il ginocchio.
Dopo l'incidente, ho iniziato a personalizzare la mia protesi con materiali come stoffa, cinture e proiettili di plastica, creando un design ispirato ai pirati.
Questa esperienza è stata il punto di partenza di "The Pirate’s Treasure," un progetto che unisce la mia passione per l'arte e la personalizzazione delle protesi con la mia esperienza personale. Attraverso il design steampunk e la personalizzazione, il progetto mira a trasformare le protesi in espressioni artistiche e a promuovere l'accettazione e la visibilità delle disabilità
Quest’idea nasce dalla volontà di rendere accessibile a più persone possibili una personalizzazione che purtroppo ad oggi risulta essere estremamente onerosa.
Da amputata ho vissuto in prima persona le difficoltà dovute alle spese da affrontare solo per poter usufruire di una protesi che sia più fruibile rispetto a quella basica che lo Stato ti assegna gratuitamente, e che la legge definisce “dignitosa” ossia - per dirla com’è - una gamba di legno!
E si consideri che la mia spesa è relativa solo ad un arto!
Ho avuto modo negli anni di conoscere tante persone meravigliose che, ahimè, si sono dovute rassegnare all’utilizzo di una protesi esteticamente anonima, essenziale, le ho ascoltate mentre mi raccontavano il loro disagio nel mostrarla, durante una semplice passeggiata in pantaloncini corti o nell’indossare una maglietta a maniche corte.
Non mi sembrava giusto.
E rendendomi conto che potevo riuscire a personalizzarle, mi sono promessa che con la mia arte avrei potuto aiutare il prossimo.
L'intento principale di "Steampunk e Inclusività: come la Fantasia Incontra la Realtà" è abbattere lo stigma sociale che ancora oggi circonda la disabilità. Viviamo in una società che, spesso, preferisce nascondere la disabilità, alimentando un senso di imbarazzo o disagio sia in chi vive con una disabilità, sia in chi lo circonda. Questo "gioco di sguardi" crea una barriera invisibile, facendo sentire a disagio chi, invece, dovrebbe sentirsi valorizzato per la propria unicità.
Con il tempo, ho compreso che parte di questa dinamica può essere trasformata attraverso la presentazione di sé. Come una persona si mostra al mondo può influenzare profondamente la percezione altrui. La chiave per sentirsi sereni e in pace con se stessi, e per trasmettere questo sentimento a chi ci osserva, risiede nella personalizzazione.
Personalizzare le proprie protesi non è solo un atto estetico, ma una dichiarazione di identità e di forza. È un mezzo per affermare che la disabilità non definisce chi siamo, ma che possiamo scegliere come presentarci al mondo. E questa possibilità deve essere accessibile a tutti, senza eccezioni.
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